Vano di finestra, quadro surrealista
un’ombra sdegnosa che guarda e non vede
e a tratti volge lo sguardo verso un album
vincolo di vita…con il vecchio ieri.
In esso sono scritte pagine felici
un ramo di luce che lambisce rischiarando
il salone splendente, velluti e sete
un carnet di ballo…e un giro di valzer.
Passeggiò la sua bellezza come un angelo apparso
su stradine dissestate, dalla VIENNA imperiale
partiva la sua scia e faceva strage
quel ch’è passato…non tornerà più.
Non tutto è vano, poichè l’antica dama
nonostante un prima e pure un dopo
schivando dolori e tristi solitudini
rammenta al suo pensier…il giovane MARCHESE.
Chiudendo gli occhi in un magico viaggio
amoreggia leziosa, tra le braccia di lui
ascolta estasiata le sue dolci parole
che bei momenti…quelli del tempo che fu.
Era una regina in quegli ambienti
tutto intorno a lei sorrideva,
la bella giovanetta andò avvizzendo
e lo specchio ingrato…le causa dolore.
A volte in sogno rivive la sua fama
di sapersi bella e desiderata,
gli uomini persi davanti alla sua beltà,
ma il tempo ingrato…corre come un treno.
Alla fine del viaggio, tempo di bilanci
colpi mai inferti e un t’ amo amore mio
solo questi istanti, che seguono vigenti
un carnet di ballo, una lacrima…e un addio.
Boris Gold
(semplicemente...un poeta)